Raccontare il cioccolato è la sfida che Guido Gobino ha proposto in occasione del 60° anniversario dell’azienda torinese
In occasione del 60° anniversario dalla fondazione della cioccolateria, oltre a un cofanetto celebrativo, Guido Gobino ha lanciato GugArt³. Si è trattato di un bando culturale che ha unito l’arte della cioccolateria a forme espressive come musica, scrittura e arti visive. Il progetto si è rivolto ad artisti under 35, ed è nato per raccontare il mondo della cioccolateria attraverso linguaggi artistici diversi. I partecipanti, infatti, prima di presentare le loro opere si sono immersi nei profumi e nell’atmosfera del laboratorio di produzione.
La giuria di GugArt³
A giudicare le opere in concorso sono stati Damir Ivic per la musica, Nicola Lagioia per la scrittura e Marinella Senatore per le arti visive, incaricati di selezionare i migliori progetti ispirati alla storia e ai valori di Guido Gobino.
I vincitori per le arti visive
A condividere la vittoria nella categoria arti visive sono stati Marta Ciolkowska, Lorenzo Gnata e Chiara Nicoletti. La prima ha presentato Whispering The Future sull’impatto ambientale e sociale del cacao. Il secondo è autore di Sogno di polvere, fango, inchiostro, che evoca la storia della famiglia Gobino. Infine, Chiara Nicoletti ha esplorato il valore della manualità coinvolgendo i dipendenti dell’azienda, in Mano a mano.
Gli altri vincitori
Per la Musica, il trio composto da Edmondo Annoni, Camilla Battaglia e Francesca Remigi ha realizzato una composizione ispirata alla filiera del cioccolato che unisce jazz, ambient e field recording, dal titolo Viaggio di una fava di cacao. Infine, nella categoria Scrittura, Michela Iannella con Per finta ha dedicato un omaggio nostalgico ai ricordi d’infanzia legati alla cioccolateria.
Guido Gobino: tradizione e innovazione nella cioccolateria
Fondata nel 1964, la cioccolateria Guido Gobino rappresenta un’eccellenza nella produzione di cioccolato distribuita in 52 paesi. È caratterizzata da una continua ricerca della qualità e da un forte radicamento nella tradizione torinese che non dimentica l’innovazione. Attraverso una selezione accurata delle materie prime, l’azienda artigianale ha saputo distinguersi ottenendo molti riconoscimenti internazionali. Oggi ad affiancare il fondatore è il figlio Pietro, che ha introdotto il primo Bilancio di Sostenibilità e ha consolidato la sensibilità verso l’ambiente.
Rosa Oliveri